Home » Travel Blogging » Lavorare come travel blogger

Lavorare come travel blogger

[ratings]

Il sogno di molti appassionati di viaggi e di scrittura, che magari si sono appena laureati e sono alla ricerca di una strada da percorrere, è quello di trovare un annuncio che dice: Cercasi blogger di viaggi.

Purtroppo non è così che accade.

Molti potrebbero credere che sia sufficiente viaggiare molto per diventare travel blogger; altri ancora che scrivere di viaggi sia sufficiente per avere una platea di lettori interessati.

In realtà non è così.

Come quando in passato ti mostravano le diapositive delle vacanze, allo stesso modo, scrivere di viaggi potrebbe suscitare l’effetto contrario, ossia annoiare. Probabilmente non troverai offerte di lavoro come travel blogger a meno che tu non scriva per una testata giornalistica di travel.

Come si fa allora a lavorare come travel blogger? In questo articolo ti racconto come si intraprende la strada per diventare un blogger di viaggi.

Come si diventa travel blogger

Scrivi contenuti autentici

Come quando si scrive un romanzo o una sceneggiatura, come quando si scattano delle fotografie, quello che è importante è che l’oggetto della foto, del racconto, sia vero, autentico. Cosa significa?

Vuol dire che un travel blogger per lavoro deve raccontare quello che lo ha veramente emozionato, solo in questo modo sarà in grado di trasmettere qualcosa ai suoi lettori.

Non è necessario che tu racconti tutto quello che ti è accaduto in viaggio. Impara a scegliere quello che ha un valore per te in quanto universale. È esattamente ciò che accade a chi scrive una storia.

Il particolare che diventa universale, perché in grado di arrivare dappertutto, emozionare chi vive in Italia come in qualunque altro posto del mondo, per cui se proprio devi raccontare per quale motivo quel museo merita una visita, devi convincere il lettore con argomenti che siano validi innanzitutto per te, che in te per primo abbiano suscitato una vera emozione. Un quadro, una collezione, i colori di un cielo dipinto.

Il lettore non vedrà l’ora di fare quel viaggio solo per andare a vedere quel museo, quella collezione, quel quadro, quel cielo. E quando, dopo aver acquistato il biglietto aereo, fatto la fila all’imbarco, alloggiato in albergo, sarà finalmente davanti a quel cielo, probabilmente gli batterà il cuore; e quando il suo sguardo si poserà sulle pennellate proverà la stessa emozione che hai provato tu.

Allora il cerchio si sarà chiuso, il senso del tuo lavoro si sarà compiuto. Ricorda che la scrittura è mitopoietica, è creatrice di miti. Il mito per definizione è quello che resiste al tempo, è ciò che ci portiamo nel cuore dappertutto. La scrittura è capace di creare il mito.

Pensa all’Odissea…

Trova la tua voce

Ancora una volta paragoniamo la scrittura di un travel blogger a quella di uno scrittore di fiction, di racconti di romanzi, di storie cinematografiche.

Cosa fa sì che il tuo blog sia più cercato in rete di quello di altri che fanno il tuo stesso lavoro?

Hai mai pensato a quanta gente vorrebbe per lavoro viaggiare per il mondo e raccontare quello che vede, le proprie esperienze?

Probabilmente migliaia.

Ma non tutti ci riescono, anzi sono in pochi. Perché prima di poter scrivere e arrivare a colpire la curiosità di un lettore devi viaggiare non solo fisicamente. Devi trovare la tua voce.

Di che cosa si tratta? È una sfumatura del tuo modo di scrivere, influenzata dal tuo carattere, dalla tua personalità, dalla tua cultura, da quello che hai letto, dai tuoi miti personali, dai viaggi che hai intrapreso, dai film che hai amato, dalle persone che hai incontrato e con cui ha parlato, anche quelle che hai visto una volta soltanto in vita tua e poi mai più, e che ti hanno segnato più degli amici di una vita.

E hai dovuto scrivere centinaia di pagine e cestinarne altrettante. Hai dovuto smettere di scrivere perché ti sei ritenuto non all’altezza, ma poi hai ricominciato, dopo una pausa, nel corso di un viaggio in cui non pensavi affatto a scrivere una cronaca. Eppure ti è venuto spontaneo e hai ricominciato e ti sei accorto che sei cresciuto; ti sei reso conto di quel tuo modo di raccontare il deserto cileno e non vedevi l’ora di condividerlo. Ne hai avuto la certezza immediatamente.

Non era la tua voce, era quella del deserto che usava la tua per rivelarsi. E mentre lo facevi riconoscevi la tua, che era matura, formata. Quella è la tua voce. Ed è esattamente ciò che stanno cercando i tuoi lettori, non la voce di altri, ma la tua perché è unica, inconfondibile.

Pensa a un periodo qualsiasi di uno dei romanzi di Garcia Marquez o di Italo Calvino, a un movimento di macchina di Martin Scorsese, a un brano di Ennio Morricone, ad una fotografia di Salgado. Nove persone su dieci, che conoscono l’opera di questi autori, riconoscerebbero un loro lavoro anche al buio. E le persone non vogliono imitatori di Marquez, Scorsese o Salgado, ma nuovi Marquez, Scorsese o Salgado.

Diventa un maestro di SEO

Sì, sembra strano interrompere i discorsi sulla voce, sull’autenticità, sull’unicità per parlare di un acronimo, SEO, che significa Search Engine Optimization.

Qualcuno potrebbe dire: ma è proprio necessario? Pare di sì. Potresti aver scritto la cronaca di viaggio migliore della storia. Potresti aver trovato l’unico posto del pianeta dove mai nessun essere umano sia stato prima ma se il tuo post sul blog di viaggi non è letto da nessuno, se non da parte di parenti e amici, resterà solo una bella pagina personale.

Allora come si fa a farsi leggere? Bisogna raggiungere il lettore. Un romanzo per essere letto deve essere stampato e distribuito. Certo esiste il passaparola ma è una strada lunga, accidentata, che a volte si interrompe bruscamente.

La SEO ti permetterà, se affrontato professionalmente, di essere rintracciabile su Google, il che vuol dire essere in prima pagina, tra i primi dieci risultati della ricerca degli utenti di internet.

Ovviamente non ti sarà possibile imparare tutto. Ci sono professionisti che sono diventati tali dopo aver studiato e ci hanno messo anni, e questo era tutto quello che dovevano fare. Ti chiederai: ma come faccio a viaggiare, scrivere e curare anche il SEO e la formattazione dei miei testi? Non è detto che tu debba imparare tutto subito. La tua crescita sarà graduale ma devi convincerti che senza le keywords, i sottotitoli, e la formattazione professionale difficilmente la tua attività di travel blogger decollerà.

Ho letto molti libri sulla SEO, alcuni incompleti ed altri con concetti vecchi… Tra i tanti che ho letto mi sento di consigliartene uno: L’arte della SEO user first

Aiutati con i social media

Sono strumenti preziosi ma non possono sostituire il blog. Dunque parte tutto dai post sul blog a cui poi daranno risonanza Twitter, Instagram, Facebook, Pinterest.

Può esistere un blog di viaggi senza social media, non può essere il contrario.

Il blog deve essere aggiornato sempre, possibilmente con un post quotidiano. Il consiglio è anche quello di unirti alle chat di Twitter per incontrare i follower e conoscerne di nuovi. Puoi usare strumenti di pianificazione come Hootsuite, Buffer e Tweetdeck, che possono aiutare a semplificare il lavoro.

Devi imparare a raggiungere i tuoi lettori, e sapere quando è più proficuo farlo. Per esempio, se devi pubblicare un post devi sapere qual è l’ora migliore per ottenere il maggior seguito a seconda del traffico che c’è sui social. Per questo utilizzerai strumenti di approfondimento:

  • Commun.it
  • ManageFlitter, per chi usa Twitter
  • Iconosquare per Instagram

Sono gli stessi strumenti che utilizzano anche gli influencer.

È chiaro che i travel blogger più popolari possono demandare questa attività fondamentale a professionisti. Ma all’inizio è necessario imparare ad usare tutti gli strumenti utili a raggiungere il tuo pubblico. Probabilmente loro ti stanno cercando, fatti trovare.

Scrivi contenuti accurati e professionali

I blog sono strumenti personali ma sono fruibili in qualunque momento, possono essere letti da tutti. Se scrivi poesie, le pubblichi sul tuo blog e non fai alcuna attività di SEO, anche se le tue composizioni sono sgrammaticate il danno alla tua reputazione sarà minimo, perché forse le leggeranno solo i tuoi amici e parenti.

Ma se miri ad avere un pubblico di migliaia di lettori allora è bene che curi al meglio i contenuti.

Scrivere correttamente nella tua lingua è la base da cui iniziare. Pubblicando un post su uno straordinario viaggio sulla frontiera californiana sbagliando gli ausiliari è un errore che può affossare la carriera del miglior travel blogger del mondo.

Un secondo aspetto importante è l’accuratezza. Non essere mai approssimativo. Se stai scrivendo di una località che non conosci, studia, informati, non lasciare niente al caso. Verrebbe da chiedersi: qual è la differenza tra un travel blogger e un reporter? Probabilmente nessuna, non devi mandare il pezzo al tuo giornale, sei tu il giornale.

Non ci sarà nessuno che correggerà ciò che scrivi; nessuno verificherà se ci sono degli errori, delle imprecisioni, se stai scrivendo di un argomento che non conosci perfettamente. Sei tu il giornalista e l’editore. Sopra di te c’è solo il pubblico, i tuoi lettori. Una volta pubblicato e letto, quello che hai scritto rimarrà nella loro mente e costituirà la tua reputazione presso di loro. È difficile recuperare la fiducia quando i lettori l’hanno persa, specialmente in rete.

Devi essere informato e autorevole per attirare l’attenzione degli utenti e dei potenziali partner del settore. Devono potersi fidare di te, di quello che scrivi in quanto lo scrivi perché lo hai visto, lo sai, tu eri là, loro no. I tuoi lettori sono probabilmente persone intelligenti e curiose, non deluderli.

Vuoi approfondire in modo pratico come aprire un blog di viaggio? Approfondisci su: Aprire un blog di viaggi (e guadagnare): la guida

Lavora con i brand giusti

Ora che hai ricavato la tua nicchia, che ti sei specializzato in una tipologia di viaggi sei pronto per i brand. Per esempio potresti essere un travel blogger che si sposta con l’autostop, quello potrebbe essere il tuo marchio di fabbrica. È arrivato allora il momento di abbinare il tuo blog ad un marchio. Se avrai un pubblico numeroso sicuramente arriveranno anche le richieste da parte degli sponsor per brandizzare il tuo blog.

È un passo importante, probabilmente decisivo per la tua carriera di travel blogger. Ti servirà per questo Google AdSense, perché ogni volta che i tuoi lettori cliccheranno sull’ad del brand tu guadagnerai qualcosa. Non avrai compiuto una scelta poco etica se il marchio con cui avrai stabilito una partnership sarà coerente con quello che fai, con lo spirito del tuo blog e dunque col tuo lavoro di travel blogger. I lettori non si sentiranno traditi perché sembrerà loro perfettamente normale.

Per questo i brand devono essere coerenti con l’anima del tuo lavoro. Se scrivi di viaggi economicamente sostenibili, probabilmente il marchio adatto è quello di un’azienda che produce vetture ibride piuttosto che a benzina.
Le partnership di successo si basano sul lancio di marchi che condividono i tuoi valori e lo stile dei tuo viaggi. Dunque il giorno in cui arriverà la prima offerta di sponsorizzazione, se non è quella giusta, coerente, abbi il coraggio di declinarla. Un marchio sbagliato sulla tua pagina allontanerà i brand giusti.

Un consiglio è quello di studiare la campagna del brand che si offre di sponsorizzare il tuo blog; una scelta ben vagliata ti permetterà di instaurare una relazione longeva con il marchio.

Dunque prova a navigare sulla loro pagina internet, nei loro social, cerca le campagne precedenti e dimostra così che sei assolutamente consapevole della scelta che stai facendo. È un modo per crescere.

Fai networking professionale

Non puoi immaginare quanto sia importante incontrare le persone.

Per farsi un nome nel travel blogging devi fare network. Come? Per esempio andando alle conferenze, è un investimento di tempo e di denaro ma ne vale la pena perché quelle che incontrerai saranno le persone con cui un giorno potresti lavorare. Perché parleranno di te. Potrai anche trovare potenziali partner commerciali, colleghi con cui scambiare pareri, conoscere quello che ancora non sai.

Si impara moltissimo dalla gente. Se viaggi da solo e scrivi sul tuo blog, dov’è lo spazio di confronto con gli altri? Quando i tuoi lettori avranno la possibilità di incontrarti?

Ricorda che non sei solo una firma, sei anche una persona. Dunque condividi le tue esperienze e tutta la tua conoscenza, perché potresti sorprenderti, il piacere di condividere è contagioso.

Guadagnare con il tuo blog di viaggi e non solo

È possibile guadagnare con un blog di viaggi?

È la domanda che si pongono tutti quelli che accarezzano l’idea di vivere scrivendo di viaggi sul loro blog. Inutile farsi delle illusioni, i guadagni non sono automatici e all’inizio non bisogna aspettarsi troppo. Tutti i blogger più affermati hanno dovuto fare mesi, a volte anni, di gavetta prima di avere quel traffico (100.000 contatti al mese) che hanno attirato l’attenzione dei brand, dei giornali, delle riviste specializzate, degli enti del turismo.

Il blog potrebbe non essere la prima fonte di guadagno ma potrebbe rappresentare una vetrina per tutte le attività che ti proporranno. Grazie al blog di viaggi si può guadagnare indirettamente. Una volta diventato un riconoscibile e apprezzato travel blogger, potresti trovare uno sponsor per i viaggi, potrebbero chiederti di scrivere su altri blog, su riviste specializzate. Negli Stati Uniti i blogger più famosi lanciano linee di prodotti personalizzati, pubblicano ebook e molto altro…

Usa il tuo blog come portfolio per aprirti a tante altre attività e diventerai un travel blogger professionista.

Torna in alto
Torna su